“La cacciatrice di storie perdute” di Sejal Badani

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“La cacciatrice di storie perdute” di Sejal Badani è un romanzo forte, coraggioso in cui i proprio sogni e le proprie ambizioni vengono messe davanti alle rigide regole culturali e religiose di un paese come l’India. L’autrice, statunitense di origini indiane, ha catturato molto l’attenzione, facendo parlare la critica positivamente. Pubblicato nel 2019 per Newton Compton Editori, il romanzo farà molto riflettere sul senso della vita e dell’amore.

Che cosa ha reso “La cacciatrice di storie perdute” un bestseller ?

Jaya, giovane protagonista di questo romanzo, si ritrova a dover affrontare la tragica conclusione della sua terza gravidanza. Non riuscendo ad avere figli e quindi una famiglia propria, a poco a poco perde le speranze. A questo già tragico evento, si aggiunge anche la crisi matrimoniale con suo marito Patrick, che lo porta a rompere il rapporto. Jaya si ritrova così completamente sola ed impotente agli eventi che la vita le ha messo davanti. Decisa a riprendere in mano le redini del proprio destino, si allontana da New York per riscoprire le sue origini indiane. Scoprirà la sua famiglia, in particolare l’amore clandestino ma del tutto autentico della nonna Amisha per un giovane uomo inglese, membro dell’esercito coloniale. Un altro mondo e un’altra cultura, molto più esotica e selvaggia alla vita ma, la giovane protagonista si imbatterà anche in una nuova se stessa molto più forte e determinata.

Quando l’amore è autentico…

Come già scritto in precedenza il romanzo narra una storia di coraggio di forza e di vero puro e autentico amore. Sappiamo benissimo come le donne in epoche passate non avessero la possibilità di scegliere che cosa fare della propria vita, sia in ambito privato che in quello lavorativo. Nella maggior parte dei casi, infatti, i matrimoni erano combinati con scambi di somme di denaro, materiali o oggetti preziosi. Se a queste condizioni comuni aggiungiamo anche un paese estremamente povero e con gerarchie pubbliche come le caste, possiamo solo immaginare come poteva essere la vita per gli ultimi di questa enorme piramide sociale. Amisha, in un contesto difficile come questo, trova la forza e il coraggio di provare a vivere la sua vita al meglio. Trova un lavoro (non era contemplato che la donna potesse lavorare, doveva semplicemente preoccuparsi della casa, ma soprattutto, della crescita e della formazione dei figli) e vive un amore segreto, clandestino ma, libero, vero e puro. Amisha dimostra quanta determinazione ha nel riuscire a vivere la sua vita ma, allo stesso tempo, anche i suoi sogni. Possiamo vedere come la scrittrice esprime una sua chiara idea di emancipazione femminile in un contesto storico e sociale totalmente ignaro dei principi e dei valori della donna. Il romanzo è di una sensibilità e di una bellezza disarmante; scritto molto bene, con uno stile chiaro, nitido e profondo. Ogni scena è descritta in maniera impeccabile, talvolta si riesce quasi a essere immersi nella natura e nella cultura indiana. Sejal Badani ci dimostra, scrivendo, come il desiderio di poter amare e sognare ci rende speciali e ci spinge a essere persone migliori. Un libro che non ha bisogno di presentazioni ma, un consiglio per la lettura più che meritato.

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