L’Aquila Capitale Cultura 2026: forse il momento della rinascita

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L'Aquila Capitale Cultura 2026

Nel 2026 L’Aquila sarà la capitale della cultura, vogliamo sperare che sia l’occasione giusta per la rinascita di questa straordinaria città.

L’Aquila Capitale Cultura 2026: forse il momento della rinascita?

L’Aquila è stata proclamata Capitale della Cultura 2026: un riconoscimento non scontato ma molto atteso dalla città. Grande la gioia di tanti personaggi, abruzzesi e non, legati alla città e all’Abruzzo, hanno espresso il proprio apprezzamento per la scelta della Giuria del ministero della Cultura. Bruno Vespa, Donatella di Pietrantonio. Gabriele Cirilli, Simona Molinari, Rocco Siffredi, Dacia Maraini. Alessandro Gassmann, Giorgio Pasotti, Giuliano Cervelli, Maurizio Cocciolito, Raffaele Daniele commentano la notizia della proclamazione.

Bruno Vespa

“E’ una notizia meravigliosa. L’Aquila meritava perché nel 2009, quando ci fu il terremoto, si disse: ‘Tra dieci anni L’Aquila sarà Capitale della cultura’. Nel 2019 non eravamo pronti, adesso lo siamo. E’ un riconoscimento e risarcimento giustissimo. Sono veramente felice perché è una straordinaria città della cultura che ha avuto per decenni, e forse ha tuttora, il più alto tasso di consumo di musica classica per abitante, ha uno dei teatri stabili migliori e ha la cultura che si respira dalle pareti dei palazzi antichi. E’ un riconoscimento giustissimo”.

L’Aquila Capitale Cultura 2026: Gabriele Cirilli esulta

“L’Aquila merita a pieno titolo il riconoscimento di Capitale della cultura 2026 perché é sempre stata una città piena di cultura e di grandi talenti, una città che ha sofferto ed è risorta con grande forza. Ma il 2026 sarà un anno di vera rinascita solo se ci si arriverà con tutte le carte in regola”. Così l’attore dopo la proclamazione del capoluogo abruzzese. “Il tempo c’è ma l’unico modo per ‘vincere’ davvero è progettare, lavorare fortemente ma soprattutto fare squadra. Se invece ci si presenterà a quest’appuntamento come corridori singoli non arriveremo da nessuna parte”.

Prosegue l’attore

“Dovranno sparire invidia, competizione sleale ed energie negative, che spesso caratterizzano gli abruzzesi. Bisogna fare squadra e lo dico perché sono convinto che il team, così come la famiglia possono portare risultati incredibili. Non a caso sto preparando uno spettacolo con Carlo Conti che si chiama ‘Cirilli and family'”.

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