Romics è un esercizio di stile in decadenza?

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Romics

Romics è un esercizio di stile in decadenza? L’esposizione di quest’anno dimostra che se non si fa attenzione si rischia di creare un Portaportese di non si sa cosa.

Romics un esercizio di stile in decadenza?

Molti padiglioni, molti standisti, molto rumore spesso per nulla. Ci sono delle cose indubbiamente molto interessanti, ma il pericolo è la ripetizione perpetua. All’entrata di ogni padiglione c’è sempre qualcosa di molto interessante ma cosa capita all’interno? La ripetizione non originale è dietro l’angolo, pronta con la sua falce a inibire qualsiasi esaltazione. Ci si aspetta tanta fumettistica, sostituita da un mercato perpetuo di pupazzetti di plastica e Katane finte. Qualche intuizione simpatica è presente, ma non così esaltante. Nel suo interno ci puoi trovare l’alto artigianato de “I Bottegai”, Bags and Accessories di importante fattura e intelligenza. Le borse sono, come i portafogli, sono l’esaltazione dei cartoni animati più belli. Una mi ha colpito in modo particolare: la borsa con i fumetti di Lady Oscar, veramente ben fatta.

Giro in giro

Continuando il giro nei vari padiglioni, purtroppo, si scorge una povertà di insieme. Gli stand sono tutti molto simili e quelli che non lo sono, sono totalmente avulsi dal contesto. Cerina la trovata della contest play su Harry Potter, in cui, attraverso dei codici nascosti da trovare, devi arrivare a scoprire la posizione del cappello parlante. Una citazione a favore delle maschere va fatta, Molti i ragazzi che si sono riversati in maschera all’interno della fiera, un impatto notevole e accattivante. Nel suo insieme è tutto ben fatto, se non fosse, per la ripetizione ad libidum degli argomenti stand. Ma tutto sommato il fine lo raggiungono comunque, ci passi una piacevolissima giornata, soprattutto se in compagnia delle persone che ami e con cui ami condividere questi aspetti.

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