Belfast, 1914, sono passati due anni da quando il Titanic è affondato, portando con sé nelle fredde e buie profondità Arthur, il cognato di William Jackson Crawford. La moglie di William, Elizabeth, cerca conforto nella medium Kathleen Goligher, che sostiene che gli spiriti inquieti possono parlare attraverso di lei. Ma William è uno scettico e uno scienziato determinato a dimostrare che Kathleen è una bugiarda e una truffatrice. Ma, quando partecipa a un evento per smascherarla, sente voci che non riesce a spiegare, intensificate da altri tragici eventi. È possibile che il razionale scienziato e insegnante sia egli stesso perseguitato? William Jackson Crawford deve saperlo e le sue indagini ossessive attirano l’attenzione delle celebrità. Ma poi William, il famoso Ingegnere degli Spiriti, inizia i suoi esperimenti ed entra nell’oscurità.
Perchè mi piace La meccanica degli spiriti
Sono una grande fan dei romanzi gotici storici e La meccanica degli spiriti è un romanzo che non vedevo l’ora di leggere. Ho ascoltato anche l’audiolibro, letto magnificamente da Dickon Farmar. È una storia che si presta davvero a questo formato e che ha dato un’atmosfera ancora più inquietante. Eccellente. Il romanzo inizia con una tragedia e il lettore è ben consapevole che presto, essendo il 1914, ci saranno molte altre anime inquiete, persone che moriranno prima del tempo sui campi di battaglia del Nord Europa. Ma, per Belfast, la perdita del Titanic è una fonte immediata di dolore e di domande sulla natura della vita e della morte. William Jackson Crawford, persona reale e professore di ingegneria, non riesce a conciliare il bisogno della moglie di entrare in contatto con i morti con la sua ricerca scientifica dei fatti. Ma non aveva ancora subito la sua tragedia.
Irrealtà, storia, scienza e superstizione
Si tratta di un romanzo estremamente suggestivo e piuttosto inquietante. Inizia nella normalità, con William che sospetta che la moglie abbia una relazione, grazie ad alcune strane lettere della loro ex cameriera che se n’è andata in circostanze misteriose. Ma più William diventa ossessionato, più il libro si fa cupo. Ed è allora che si comincia a fare caso alle ombre nella stanza.
Ci sono momenti di surreale leggerezza, come quando William attira l’attenzione di celebrità dell’epoca, come Arthur Conan Doyle e Houdini, ma man mano che scendiamo nella mente di William entriamo nel mondo del macabro e del melodramma gotico. L’unico ostacolo che ho incontrato nel romanzo è stata l’assoluta spregevolezza di William Jackson Crawford e il fatto di trovarsi nella sua mente non è un luogo piacevole man mano che il romanzo e la sua follia progrediscono. La sua crudeltà e l’angoscia che provoca sono sconvolgenti. Ma L’ingegnere degli spiriti è un romanzo potente e presenta un ritratto avvincente della spirale di un uomo verso l’oscurità.
La meccanica degli spiriti è un romanzo davvero spaventoso, ricco di atmosfera e con un tocco di arguzia. Il risultato ottenuto dall’autore è ancora più incredibile quando ci si rende conto che si tratta di una storia vera. AJ West ne trova il cuore. Una lettura o un ascolto perfetto per queste notti invernali.