Michele Marco Rossi e la sua musica

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Michele Marco Rossi è pronto a sfornare Canzoniere il suo nuovo disco

Michele Marco Rossi è pronto a sfornare Canzoniere il suo nuovo disco nato dalla meravigliosa collaborazione tra l’etichetta viennese Col legno e il Comitato italiano nazionale musica (Cidim).

Michele Marco Rossi talento unico di espressività?

Un musicista capace di vedere l’estremità della composizione come un atto naturale. “La canzone è un miracolo di sintesi, di equilibri, di sottili scambi di senso che si ritrovano insieme come in un’istantanea, il fermo immagine di un momento, di una persona o di una storia. Ed io non posso che vivere allo stesso modo la musica che suono e che ho incluso in questo Canzoniere. E’ il luogo di incontro di pensieri e narrazioni, situazioni, momenti di scrittura e di vissuto”. Così l’artista si pone verso la musica: la trascendenza come atto naturale nella decodificazione delle esperienze artistiche e sociali. Il bravo musicista romano, che negli anni ha ampliato significativamente il repertorio del violoncello nel suo lavoro a stretto contatto con i più grandi compositori del nostro tempo.

Un talento affidabile e sorprendente

L’artista, da anni ospite stabilmente delle stagioni concertistiche italiane e all’estero, dove è noto per l’immenso talento e la singolare capacità interpretativa. Nel cd, con il suo violoncello, Rossi si affida alle musiche di Georges Aperghis, Francesco Filidei, Enno Poppe, Noriko Baba, Bernhard Gander e Filippo Perocco. La prefazione del cd è affidata a Ivano Fossati che di lui scrive: “Qualcosa che accomuna Michele Marco Rossi e me esiste. È la passione, l’amore per l’alto e il basso, il sublime e il popolare. Che questo album si chiami Canzoniere è forse una scelta coraggiosa rispetto alla musica che contiene ma è molto coerente con l’intendimento di Michele Marco Rossi”.

Michele Marco Rossi e il maestro Fossati

Ma il maestro Fossati spiega perché: “I titoli di alcune composizioni, oltremodo rivelatori, gli danno ragione: Avant le chant d’amour, Esili canti d’attesa sono poeticamente belli e ispirati e avrebbero fatto l’invidia di qualunque bravo autore di canzoni in ogni tempo. Eppure canzoni in senso stretto non sono. Per questo mi piace Rossi. Con tutta la scintillante forza di cui è capace esegue musica già nel futuro, eppure questa volta la raccoglie sotto un nome delicato e antico”.

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