L’arte come veicolo di pace e speranza

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L'arte

Dal famoso e straordinario Live Aid del 1985, l’arte e per eccellenza il veicolo di pace e speranza più incisivo e coinvolgente.

L’arte come veicolo di pace e speranza?

“Cessate il fuoco” è lo striscione che questa sera apparirà sul sipario della Scala prima dello spettacolo Madina. La rappresentazione racconta la storia di una ragazza cecena con addosso una cintura esplosiva, che sceglie di non far scoppiare per non morire e non uccidere nessuno. Come già accaduto nel 1985 con il Live Aid, il concerto che unì tutti i più grandi musicisti e che riuscì a convogliare milioni di dollari per aiutare la carestia africana. In questo caso sono stati i lavoratori, in particolare quelli aderenti ad Anpi Scala. Tutti hanno proposto al teatro di calare lo striscione prima dello spettacolo per chiedere la fine delle ostilità in Medio Oriente.

Sempre in prima linea

La proposta è stata accettata. Nuovamente lo spirito appartenente agli dei dell’arte ha mosso i suoi passi. Paolo Puglisi della Cgil vorrebbe venisse ripetuta anche alle prossime rappresentazioni. Alla Scala erano già apparsi striscioni per chiedere il cessate il fuoco a Gaza: si era trattato però allora di un flash mob proveniente da parte del pubblico durante la prova generale del concerto di Natale. Al tempo del Live Aid, tutti i musicisti americani e inglesi si unirono, sotto la sapiente guida di Bob Geldof. Dire Straits, Queen, Clapton, Dylan, Sting, tutti insieme per fare più milioni possibile per i medicinali e il cibo per il Biafra, attanagliato da una carestia devastante.

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