“Una vita non basta” è il nuovo romanzo del noto scrittore friulano Enrico Galiano. Conosciamo già l’autore, recentemente è uscita la nostra recensione del romanzo “Geografia di un dolore perfetto”, uno dei suoi besteseller. In questo nuovo libro, Galiano scrive ancora di tematiche sensibili e profonde, soprattutto se pensiamo che il protagonista è un sedicenne di nome Teo.
“Una vita non basta” siamo davvero sicuri ?
La domanda è una delle più enigmatiche di sempre. Galiano, già dal titolo, ci fa capire la profondità dei temi che andrà a trattare nel romanzo. “Una vita non basta”, infatti, racconta la storia di un ragazzo, un sedicenne. Teo, questo il nome del protagonista, è un ragazzo un po’ fuori dal comune. Alla sua giovane età è difficile trovare risposte alle mille domande che sorgono ogni giorno. Per non parlare dei primi amori, delle prime infatuazioni e i problemi famigliari causati dalla separazione dei genitori. Teo affronta tutte queste problematiche con grande difficoltà. Una di queste sarà appunto la scuola e si pone, quindi, domande sulla sua educazione scolastica. A cosa può servire andare a scuola? A che scopo? Le materie che sta studiando, serviranno davvero nella vita reale? Un padre chiuso in se stesso e la difficile gestione delle emozioni, cosi nuove e allo stesso tempo intime e reali, faranno riscoprire un Teo più vivo che mai, più forte e sicuro di ciò che prova. Sarà il professor Bove, un vecchio insegnate di filosofia, a impartirgli lezioni “pratiche” su questioni di vita quotidiana. Teo, infatti, capirà a poco a poco l’importanza delle “strambe” lezioni-racconti del professore. Capirà l’importanza del saper affrontare ogni singola situazioni bella o brutta che sia ma, soprattutto si renderà conto che la scrittura per lui sarà sempre una parte imprescindibile della sua essenza.
Enrico Galiano, uno scrittore e professore di lettere…
Enrico Galiano, comprovato scrittore e professore di lettere, ha lasciato di nuovo un po’ tutti stupidi ma decisamente felici per questo nuovo romanzo. Stupiti perché, dopo il successo di “Geografia di un dolore perfetto“, non ci si aspettava un’altra storia cosi intensa e ricca di emozioni. “Una vita non basta”, infatti, non è semplicemente la storia delle difficoltà e della complicata gestione di un adolescente, ma è il chiaro segnale che i ragazzi vanno seguiti, ascoltati e solo così li si potranno guidare verso la strada più giusta per loro. Un genitore completamente assente, oltre a perdersi gli attimi più belli della crescita del proprio figlio, rischia di compromettere il rapporto che si ha con lui/lei. Lo si può notare benissimo in Mario Limiti, il padre di Teo, protagonista della storia. Mario, infatti, a poco a poco, si spegne emotivamente, creando un distacco netto che Teo è incapace di comprendere. I figli, soprattutto da bambini e da adolescenti, hanno bisogno semplicemente di poche cose. La prima è la presenza e la seconda è la parola. Presenza perché un genitore deve sempre esserci anche quando fisicamente non è con lui/lei. Il parlare con i figli è altrettanto fondamentale. Di cose belle, di quelle brutte o di qualsiasi cosa ma, bisogna parlare. Non si deve avere paura di farlo, come non si deve avere paura di dire un “ti voglio bene” al proprio figlio. Loro ne hanno bisogno, ed è necessario per la loro crescita emotiva. Siamo noi che dobbiamo mettere a nudo le nostre emozioni. Ringraziamo Enrico Galiano per questo fantastico libro. Una lettura, oltre che un viaggio nelle emozioni, molto piacevole. Romanzo consigliato.