Marshall Allen: storico sassofonista della Sun Ra Arkestra

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Marshall Allen-dailyshowmagazine.com

Marshall Allen è lo storico sassofonista della Sun Ra Arkestra, da considerarsi il più anziano bassista ancora in attività. Un tocco straordinario capace di accompagnare l’ascoltatore ai confini del Jazz, in quei territori da considerarsi ancora blues.

Marshall Allen è il più anziano in attività?

Tra i professionisti indubbiamente è il più anziano. Nato prima di John Coltrane e Miles Davis ha cento anni ma non vuole saperne di smettere di suonare. I miracoli unici dell’arte in generale, ma la musica sa andare oltre ogni confine e ti porta oltre ogni confine. Con i suoi tempi vari riesce a portarti in territori senza tempo… in quei territori dove il tempo si perde dietro al tempo suonato. Nel suo ultimo live il sassofonista statunitense ha suonato per un paio d’ore al Solar Myth, uno storico locale di musica jazz di Philadelphia.

Marshall Allen tiene il palco come un ragazzino di venti anni

Tenere il palco per un tempo così lungo, peraltro suonando uno strumento fisicamente impegnativo come il sassofono, sarebbe un compito impegnativo anche per musicisti giovani e in salute. Ma come dicevo, la musica sa portarti oltre il tuo tempo, anche se sconnesso, dissestato, impolverato da anni senza tempo, la musica ti offre il suo che è sempre in un universo parallelo, dove spesso, il tempo si disconnette da se stesso.

Allen il fenomeno

Nato il 25 maggio del 1924, esattamente cent’anni fa. È più anziano di jazzisti morti da decenni e che appartengono a ere che percepiamo remote. John Coltrane, Miles Davis, Eric Dolphy e Chet Baker, solo per citarne alcuni. Nonostante abbia un secolo di vita continua a suonare stabilmente in giro per gli Stati Uniti, a fumare regolarmente e a ospitare appassionati e giornalisti incuriositi dalla sua straordinaria longevità nel suo appartamento al 5626 Morton Street, a Philadelphia, pieno zeppo di memorabilia provenienti dai suoi 80 anni di attività.

Marshall Allen il Jazz ai confini dell’identità

Cominciò a suonare il sassofono nell’Arkestra nel 1958, dopo essere rimasto folgorato dall’ascolto di un demo di Ra in un negozio di dischi. Il Jazz e la sua anarchia marchio di fabbrica per molti o necessità identificativa. Fatto sta che nella sua più totale anarchia il free Jazz accompagna una personalità fuori dalle convenzioni, arrivando ad autodefinirsi in fascinazioni per i suoni elettronici. Suoni che avrebbero influenzato generazioni di pensatori afroamericani e che oggi vengono considerati importantissimi per lo sviluppo della corrente filosofica definita afrofuturismo.

La teoria oltre

Allen ha parlato in più occasioni di quanto le teorie di Ra fossero avveniristiche per i tempi. All’epoca furono prese poco sul serio per via delle sue molte stravaganze. Per esempio, sosteneva di essere stato rapito dagli alieni e di aver ricevuto da loro il mandato di portare in salvo le persone nere, facendole trasferire nello spazio per liberarle dalla schiavitù a cui a suo dire erano soggetti sulla Terra. Ma oltre le sue teorie, la musica che si rappresenta e presentava è totale sperimentazione emotiva.

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