Nobody Leaves Alive al al Social World Film Festival

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Nobody Leaves Alive

NOBODY LEAVES ALIVE di André Ristum,che ha avuto la prima mondiale con grande successo al PÖFF – Tallinn Black Nights Film Festival, avrà la sua prima italiana al Social World Film Festival.

Nobody Leaves Alive: trama

Un film teso e impressionante, che racconta la dolorosa storia vera di uno dei più grandi manicomi brasiliani, dove per decenni migliaia di pazienti, con o senza diagnosi di malattia mentale, sono stati ricoverati a forza e in molti casi sterminati, in una delle più gravi violazioni dei diritti umani nella storia recente del Paese. L’impatto dell’approccio di Franco Basaglia fu decisivo per cambiare la situazione, non solo in Italia, ma anche in Brasile, dove fino a allora i manicomi erano come prigioni.

André Ristum

È incredibile immaginare che, in un manicomio a pochi chilometri dalla cittadina di Barbacena nel Minas Gerais, solo pochi decenni fa, a metà del XX secolo, fosse ancora possibile avere un’istituzione del genere, simile ad un’operazione di sterminio campo. Tuttavia, sfortunatamente, questa è una storia vera. Lo scopo non è solo quello di mostrare che una simile atrocità è realmente avvenuta, ma anche di indurre il pubblico a riflettere, poiché ancora oggi, in diverse situazioni e istituzioni, in Brasile esistono ancora vittime di trattamenti disumani come quello subito dai pazienti degli ospedali il manicomio della Colonia per quasi tutto il Novecento.

Elisa

L’idea di questo progetto è quella di ritrarre un periodo storico specifico in questo manicomio, all’inizio degli anni settanta, seguendo il percorso di Elisa, un personaggio creato e ispirato da tante storie anonime realmente accadute lì. Durante tutto il periodo coperto, il microcosmo del manicomio della Colonia è una sorta di specchio di ciò che accade all’esterno e può condurre lo spettatore a una riflessione più profonda.

La follia

Il film porterà anche la discussione sul tema della follia e delle sue sfumature, e sull’evoluzione del trattamento offerto ai pazienti con diagnosi di malattie mentali. La protagonista, non a caso, è una donna. Presentata inizialmente come una figura fragile e delicata, nel corso della trama diventerà forte e determinata a fare qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obiettivo e liberarsi da una situazione assurda, rispecchiando in un certo modo i movimenti di liberazione femminista iniziati alla fine degli anni Sessanta in tutto il mondo.

Per ulteriori infotmazioni

www.socialfestival.com/it/programma.html

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