La Reunion degli Oasis è una realtà, i Gallagher di nuovo insieme.

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La Reunion degli Oasis

La Reunion degli Oasis è una realtà. “This is it, this is happening”. Ci siamo, sta succedendo (davvero). Semplici e diretti come nel loro stile di sempre, i fratelli Gallagher ci danno un taglio e annunciano la tanto agognata reunion.

La Reunion degli Oasis è una realtà?

Per i fan degli Oasis di tutto il mondo è la materializzazione di un miraggio durato ben quindici anni, da quel lontano 28 Agosto 2009 in cui l’ennesimo litigio tra Liam e Noel portò quest’ultimo a uscire dalla band decretando la fine degli Oasis. Quindici anni di carriere soliste, di botta e risposta a distanza, di provocazioni a vicenda e anche insulti per mezzo di interviste in video e nei tabloid, dai due fratelli più litigiosi e sbruffoni della storia del rock. Liam e Noel annunciano così nei loro canali social e nel sito ufficiale le date di “Live’25”, un tour che partirà da Cardiff e li vedrà poi impegnati a calcare il palco di Heaton Park nella “loro” Manchester, poi il glorioso Wembley Stadium di Londra, quello di Edimburgo e chiudere con la data irlandese a Dublino.

Tutto in casa…

Un mini tour tutto “in casa” verrebbe da dire, per una delle band inglesi più famose del pianeta che sceglie per la sua attesissima reunion solo palchi sotto la Union Jack del Regno Unito, eccezion fatta per l’ultima data in terra d’Irlanda. Dopo i numerosi rumors disseminati ad arte qua e là nei giorni scorsi, in tanti speravano di vedere gli Oasis come headliners del festival di Glanstonbury 2025, ma non è escluso che la cosa possa realizzarsi in un secondo momento.

La Reunion degli Oasis e la comunicazione al veleno

Tra un tweet sibillino di Liam riferito ovviamente a se stesso (non mi è mai piaciuto vedere “ex” davanti a “cantante degli Oasis”) e un’intervista di Noel che ammette di non poter arrivare alle doti canore del fratello, l’attesa per il finale dello loro telenovela infinita si è conclusa con quello che sembra un “Happy End”, a dispetto delle tempeste a cui ci avevano abituati i due fratelli di Manchester. A fronte della narrazione degna di una soap opera sui due fratelli scavezzacollo che diventano rockstar mondiali ma sono troppo ribelli per mantenere la scena senza azzuffarsi, una ben più prosaica stima attesta il fatturato dell’intera operazione “Live’25” intorno ai 400 milioni di sterline, tra biglietti, merchandising, sponsorizzazioni e diritti video per l’inevitabile docu-film da vendere alle piattaforme streaming.

I soldi governano il mondo?

400 milioni di sterline di cui 50 milioni a cranio solo per i due amatissimi teppistelli. Pecunia non olet del resto, e sembra di vederli entrambi dichiarare tronfi “money does not stink” con sorriso beffardo. Nell’ambiente musicale, quello a sei zeri, c’è chi giura che a far cambiare idea a Noel Gallagher sulla reunion siano stati gli incassi da capogiro dell’ “Eras Tour” di Taylor Swift. Anche se fino al giorno prima non voleva vedere il fratello nemmeno dipinto.Intanto c’è chi scommette ironicamente in quale data manderanno tutto all’aria con l’ennesima e scontata baruffa.
Non sarebbero i Gallagher altrimenti. Non sarebbero gli Oasis.

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