101% è il cortometraggio vincitore del contest per digital storyteller “La realtà che NON esiste”, che vuole dialogare su minacce e opportunità dei social network. Il corto 101%, infatti, ci parla di social network e relazioni e ci fa riflettere su cosa conti davvero nei rapporti umani.
Il cortometraggio 101%
101% è scritto da Andriy Odlyanyy e la regia è di Serena Corvaglia. La produzione è di One More Pictures con Rai Cinema e tra i protagonisti vediamo Andrea Arru, Giulia De Lellis e Daniele Davì. È realizzato anche in collaborazione con la Polizia di Stato e ha lo scopo di denunciare i pericoli dei social media.
101% ci parla di social network e relazioni
Riccardo (Andrea Arru), il protagonista di 101%, è un ragazzo che non riesce ad avere successo con le ragazze, al contrario dei suoi amici. Si sente per questo a disagio e decide di iscriversi a un’app di incontri per conoscere persone nuove. L’app è una specie di contesto dedicato allo sviluppo di relazioni sentimentali e sessuali, perciò gli dà l’idea che sia preferibile rispetto alla vita al di fuori dello schermo del suo cellulare. Sotto la guida di Cupido (Daniele Davì), l’assistente dell’app e personificazione dell’algoritmo, Riccardo deve scegliere le immagini da pubblicare sul suo profilo e le parole adatte con cui rivolgersi alle ragazze.
La costruzione della propria identità online
Riccardo si trova a costruire la propria identità online e il suo modo di comportarsi sulla base dei criteri dell’algoritmo, smettendo di essere se stesso. Cerca di seguire le indicazioni di Cupido per essere desiderabile, con l’iniziale convinzione che il proprio valore possa essere validato dal numero di “match” e risposte che ottiene dalle ragazze. In breve tempo, però, e soprattutto grazie alla sorella capisce che l’approccio migliore per conquistare la ragazza che gli piace consiste nell’essere se stesso. Si rende conto che in una relazione sono fondamentali l’autenticità e la semplicità.
In parallelo, una storia di violenza
Parallelamente alla storia di Riccardo, viene raccontata anche la relazione tossica che vive la sorella Teresa (Giulia De Lellis). Il suo fidanzato è estremamente geloso, tanto da non lasciarla uscire di casa a ballare con le amiche, e la ricatta emotivamente. In particolare, le vuole impedire di frequentare l’accademia di recitazione e realizzare così il suo sogno di diventare attrice. Il cortometraggio vuole infatti anche portare l’attenzione sulla violenza di genere e sottolineare l’importanza di denunciare.
Una piccola critica
Giunti alla fine del cortometraggio, sembra che manchi qualcosa. Gli argomenti trattati, infatti, sono temi cruciali nel dibattito contemporaneo riguardo ai social e richiedono particolare attenzione. Per questo, forse, ci si potrebbe aspettare da 101% un approfondimento maggiore. D’altra parte, però, si tratta di un cortometraggio, quindi lo spazio a disposizione non è tale da permettere di scendere troppo nel dettaglio.