Abbiamo conosciuto Elena Mushkaeva a Venezia. Conosciuta come attrice e produttrice, è celebre per aver partecipato a Firstborn (2020), Shoshana (2023) e Krasotka v udare (2020). Abbiamo chiacchierato con lei e ci ha rivelato alcuni nuovi e interessanti progetti.
D- Stavamo chiacchierando mentre venivamo in qui. Elena Mushkaeva ha appena fatto una partecipazione in un film, giusto?
Giusto. E ha anche un progetto a teatro.
D- Cominciamo dal film, visto che siamo a Venezia, Raccontaci quello che puoi, dai.
Sì, allora è stato un film che si chiama Shoshana, regia di Michael Winterbottom. Abbiamo fatto le riprese due anni fa, però siccome questo film parla di Israele e tutta questa situazione, il progetto è stato fermato per un anno. Finalmente, siamo riusciti a fare la produzione e è uscito al cinema, a Roma, a inizio estate. Per me è una prima esperienza in un progetto abbastanza grande, sono stata molto contenta e felice.
D – Qual è il momento più bello della tua esperienza come attrice, quello che ti ricordi di più?
Molto difficile questa domanda. Non so… è strano, ma a me sempre accade. Ci sono i notturni, che sono molto difficili, però i notturni aiutano. Perché così quando tu devi dare tutto a te, a questo lavoro, tu riesci a, non so, scoprire qualcosa di nuovo dentro di te. Questo sentimento quando tu sei proprio, tu sei stanca, ma hai dato tutto di te, è bellissimo questo sentimento.
D- Parliamo un attimo anche di teatro, allora. Dicevamo che tu fai teatro a Roma.
Sì, perché io abito a Roma e, allora, l’anno scorso mi ha trovato questa società indipendente teatrale di Latina. Abbiamo preparato un corto, un spettacolo per farlo vedere in concorso. Però abbiamo anche la versione estesa, lunga, e stiamo lavorando anche su questo. Questa estate abbiamo fatto la prima al teatro Lo Spazio, che si trova a San Giovanni. Adesso stiamo iniziando a lavorare anche su altri progetti, sempre versioni corti, ma con possibilità di fare dopo versione lunga
D- Come ruoli dal punto di vista cinematografico? Qual è il ruolo che ti è piaciuto di più?
Allora, la mia prima esperienza è stata un corto, un cortometraggio un po’ thriller. Praticamente è una favola, una favola dark, e ho fatto un ruolo di una ragazza che ha aspetta un bambino, e deve dare questo bambino a Demone, e questo ruolo è il mio preferito. Lei non vuole, ovviamente, quindi deve combattere.
D- A parte il teatro, altri progetti in corso?
Sì, allora c’è un spettacolo dove dovrei fare un monologo, tipo questo è un spettacolo che parla di rapporti, rapporti abusivi, tossici, sì, è un tema di attualità, molto attuale. Questo progetto dovrebbe uscire credo questa primavera. E poi ci sarebbe un altro progetto che parla di uno psicologo un po’ indifferente, maleducato. In questo spettacolo dovrei fare forse il ruolo della paziente, invece nello spettacolo di rapporti tossici farei un ruolo principale.
D – Qualche parola su Venezia, com’è stata questa esperienza?
Ah, io adoro Venezia, è bellissima. Tutto questo sentimento, questa atmosfera quando scendi dal vaporetto. Vedi tutte queste sale, il tappeto rosso. Tutto questo è magnifico. Non sono andata a vedere i film, però ho incontrato le persone, perché il festival è sempre lavoro, c’è il dietro le quinte, ci sono progetti che stanno facendo produttori, attori, quindi c’è un po’ da lavorare anche qui.