Uno dei film proiettati durante la Muestra de Cine Mexicano si chiama “Un embrujo”. Il film è presentato come un omaggio a Bertha Navarro, cineasta e produttrice fondamentale per la cultura cinematografica messicana. Realizzato nel 1998, si tratta di una pellicola sentimentale e drammatica diretta da Carlos Carrera.
La trama
“Un embrujo” narra la storia di un adolescente di 13 anni, Eliseo (Mario Zaragoza), che, durante gli anni ‘30, va a scuola insieme ai suoi coetanei. È lì che conosce per la prima volta l’amore, un amore segreto, proibito, quasi impensabile. La sua maestra Felipa (Blanca Guerra), infatti, ogni mattina lo chiama a casa sua per svolgere i lavori domestici. Tra i due nasce un sentimento, che i protagonisti vivono attraverso i rapporti a cui si lasciano andare. La donna si presenta come una figura anticonformista per l’epoca, libera e pronta a vivere una relazione con un adolescente così giovane. Scoperta la relazione, però, Felipa se ne deve andare dalla città ed Eliseo è costretto a sposare un’altra ragazza. Anni dopo la maestra fa ritorno al paese, portando scompiglio nel nuovo equilibrio raggiunto: viene considerata una strega, da cui tutti vogliono stare lontano. Eliseo e Felipa, però, vivono ancora la tensione sessuale nata anni prima e non possono che cedere alla passione.
Un embrujo: Eliseo e Felipa
La storia d’amore, o forse più precisamente l’intesa sessuale che si crea tra Eliseo e Felipa, risulta per gli spettatori qualcosa di assolutamente molto forte ed emotivo che va a mettere in discussione le categorie mentali che solitamente usiamo per interpretare la realtà: appare una stregoneria, “un embrujo”. Ci sembra strano e quasi assurdo, tra l’immorale e l’incomprensibile, che tra i due ci possa essere una relazione, data la consistente differenza d’età. In verità, ciò che maggiormente turba lo spettatore non è tanto la differenza d’età in sé, che se riguardasse personaggi di età diversa risulterebbe più facilmente comprensibile. Ciò che più colpisce è la giovane età di Eliseo, che appare nell’aspetto fisico ancora un bambino e che conosce la donna in un contesto scolastico. Felipa è la sua maestra e questo comporta che tra i due ci sia non solo una differenza d’età, ma soprattutto una differenza di ruoli e di potere. Turba forse proprio questo potere associato al ruolo della maestra, nei confronti di qualcuno non ancora completamente consapevole di se stesso.
Un film emotivamente molto forte
Il film risulta a più tratti sconvolgente non solo e non tanto per la storia d’amore tra Eliseo e Felipa, che se destrutturato risulta anche comprensibile. Ciò che tocca maggiormente è una serie di scene di abusi di diverso genere che attraversano l’intero film. Dallo stupro della sorella di Eliseo da parte di un uomo che faceva parte di un circo con cui la ragazzina decide poi di partire, alla pretesa da parte della madre di un amico di Eliseo di avere un rapporto sessuale con lui. La donna, inoltre, per avere del tempo per stare con lui dà al figlio i soldi per incontrare le prostitute. Si tratta di un film che oltrepassa il confine della moralità e dell’accettabilità di determinati comportamenti nella società. Non solo per i comportamenti in sé che vengono rappresentati, ma per la giovane età dei soggetti verso cui vengono rivolti.
Bertha Navarro commenta “Un embrujo”
A seguito della proiezione del film alla Muestra de Cine Mexicano c’è stata la possibilità di scambiare qualche parola con Bertha Navarro. La cineasta sottolinea come sia “inusuale vedere la fantasia dell’amore in un bambino, che invece sta dappertutto”. L’amore è un sentimento che si può provare anche in giovane età, indipendentemente dalla persona a cui è rivolto. Questo sembra assurdo e in un piccolo paese è ancora più difficile, perciò si tratta di un racconto originale che parla dell’amore che dura oltre il tempo, nonostante tutto e tutti. È “una storia un po’ audace, ma è scritta molto bene e presenta una fotografia fantastica”.