Muestra de Cine Mexicano 2024 a Roma: intervista alla direttrice Cecilia Romo Pelayo

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Muestra de Cine Mexicano 2024

Dal 4 al 6 ottobre 2024, presso la Casa del Cinema di Roma, si tiene la quinta edizione della Muestra de Cine Mexicano, rassegna cinematografica dedicata ai registi che hanno fatto, e fanno tuttora, la Storia del cinema messicano.
L’edizione di quest’anno, che propone ben 8 film in anteprima italiana, è ricca di ospiti importanti, vincitori di premi come l’Oscar e il BAFTA: la regista Valentina Leduc, il direttore di fotografia Guillermo Navarro e soprattutto la regista e produttrice Bertha Navarro, alla quale la Mostra vuole rendere omaggio.

A margine delle proiezioni abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con la fondatrice e direttrice della Muestra: Cecilia Romo Pelayo, che ci ha raccontato che significato abbiano per lei la rassegna e il cinema del suo Paese, ma anche cosa possiamo aspettarci dall’edizione di quest’anno.

“Sonora di Alejandro Springball: un’odissea verso la libertà

Durante la prima giornata della Mostra abbiamo avuto modo di vedere in anteprima italiana “Sonora”, film del 2019 diretto da Alejandro Springball.

Ci troviamo nell’America del 1931: gli Stati Uniti hanno chiuso le frontiere del Sud espellendo i messicani e al contempo la comunità cinese è stata scacciata da Sonora, accusata di portare malattie e sciagure.
Un gruppo di fuggitivi di diverse provenienze (indiani d’America, messicani, cinesi e irlandesi) salgono a bordo di un’auto per tentare di attraversare il deserto di Sonora ed arrivare a Mexicali, miraggio di una nuova vita finalmente in libertà.
Il caldo torrido del deserto e la carenza di scorte iniziano però a logorarli e nascono così dinamiche di potere dettate da razzismo e discriminazione verso etnia, classe sociale o genere.
La paura di ciò che è diverso da sè finisce con il portare ad un’escalation di violenza dove sembra prevalere il più forte, mettendo così in luce il meglio e il peggio della natura umana.
“Sonora” è una pellicola ben costruita e incalzante, dalla fotografia e colonna sonora avvolgenti: una vera e propria odissea nel deserto dove male e bene, violenza e compassione, si annullano di fronte alla potenza spietata della natura.

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