Marco Morricone: “Mio padre un uomo serio, la sua musica ‘bandita’ da casa”

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(Adnkronos) – “Mio padre era un uomo serissimo, molto concentrato, molto preso dal suo lavoro. La musica era tassativamente bandita da casa. Non voleva essere condizionato, nè dalla sua, nè da quella di altri compositori. Era straordinariamente dedito al suo lavoro e avrebbe amato ‘Notte Morricone’, era affascinato dalla danza come arte di grande sacrificio, fisico e psicologico, che si esauriva in uno spazio brevissimo, come la sua musica sempre figlia di una lunga e sofferta gestazione”. Marco Marricone parla all’Adnkronos prima del debutto a Roma (Teatro Argentina, 24 ottobre) di ‘Notte Morricone’, lo spettacolo firmato dal regista e coreografo spagnolo Marcos Morau per il Centro Coreografico Nazionale / Arterballetto, nell’ambito della XXXIX edizione del Romaeuropa Festival.  

“A casa intorno a nostro padre – continua Marco Morricone- potevamo fare chiasso, confusione. Nessun problema, l’importante era non ascoltare musica, neanche la sua”. E sullo spettacolo aggiunge: “Il regista e la compagnia mi hanno colpito per il loro entusiasmo, vedere questi ragazzi che provavano da mesi era emozionante, soprattutto constatare quanta fatica, quanta abnegazione, che energia c’è dietro ad un gesto, ad un movimento e come la forza di uno spettacolo svanisca, si bruci dopo un’ora, un’ora e mezza di rappresentazione. Tutto questo mi colpisce molto. E poi non nascondo che Marcos Morau ha avuto coraggio nel rappresentare mio padre attraverso la danza”. 

In scena anche Ennio Morricone rappresentato da alcuni puppets. Suo padre avrebbe amato questa inusuale rappresentazione? “Forse no, chissà- risponde il figlio del celebre compositore, Premio Oscar- Mi piacerebbe, però, che un pubblico trasversale venisse a vedere questo spettacolo. Giovani, ma anche persone più agé, come è sempre accaduto per i suoi concerti, per il ‘suo cinema’. La sua musica, quella soprattutto composta per il grande schermo, continua ad essere amata al di là delle immagini, grande protagonista e non semplice accompagnamento sonoro, con una vita autonoma, autosufficiente. In questo mio padre fu sicuramente un grande rivoluzionario e innovatore”. 

E aggiunge parlando anche a nome della sua famiglia e dei suoi fratelli: “Cerchiamo di essere degni di quello che nostro padre ci ha lasciato in eredità, di questo immenso patrimonio che abbiamo nelle nostre mani. Vogliamo che la sua musica continui ad essere fruibile attraverso progetti e iniziative”. E ricorda il libro scritto a quattro mani con Valerio Cappelli, ‘Ennio Morricone. Il genio, l’uomo, il padre’ che sarà presentato il 10 novembre (ore 18.30) al Teatro Argentina e il docufilm diretto da Giuseppe Tornatore, ‘Ennio’. ” Mio padre ha avuto la fortuna di raccontarsi a Peppuccio Tornatore, con il quale aveva un rapporto quasi filiale – conclude – Il docufilm è una sorta di testamento spirituale. Continua ad essere di grande aiuto e di grande conforto”. ‘Notte Morricone’ sarà in calendario al Teatro Argentina fino al 10 novembre.  

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