Un lago, un festival, una storia. È così che nasce La Ballata del Trasimeno, un progetto cinematografico italiano che dalla forma iniziale di mediometraggio si prepara ora a diventare una serie, portando con sé tutta la forza evocativa di un territorio e il talento di una produzione indipendente. A firmare il soggetto e la regia sono Arianna Fiandrini e Mauro Magrini, coppia nella vita e sul set, legati al Lago Trasimeno da esperienze personali e artistiche.
Il progetto nasce quasi per gioco, durante la collaborazione con il festival Trasimeno Blues: «Avevamo voglia di fare qualcosa di diverso», racconta Arianna, «e ci siamo detti: perché non inventare una storia che unisca musica e fiction, coinvolgendo persone vere, del posto, con il loro linguaggio, la loro autenticità?». Il risultato è un’opera a metà tra racconto noir e fotografia di un’umanità semplice, genuina, radicata nel territorio.
Il Trasimeno, infatti, non è solo sfondo, ma vero personaggio: «Ogni tramonto sul lago è un’esperienza visiva e emotiva», sottolinea Arianna. Un’idea confermata anche da Mauro, per cui «il lago è stato fonte di ispirazione e punto di partenza, ma è il calore delle persone e delle storie locali ad aver dato anima al racconto».
Il successo del mediometraggio, realizzato con un budget minimo e vincitore di numerosi festival, ha attirato l’attenzione del produttore Charles Dalberto, portando all’idea di sviluppare una vera e propria miniserie. La serie permetterà di entrare più a fondo nella psicologia dei personaggi e di lavorare con una narrazione stratificata, dove il confine tra bene e male si fa sottile come la nebbia che a volte avvolge il Trasimeno.
La Ballata del Trasimeno si prepara così a raggiungere un pubblico più ampio, mantenendo intatti i suoi valori fondanti: valorizzare il territorio, raccontare storie vere, mescolare linguaggi e suggestioni. Un progetto dal forte potenziale narrativo e turistico, capace di emozionare e far scoprire, attraverso lo schermo, la bellezza autentica dell’Umbria.