Beatles: una teoria sul loro scioglimento

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Beatles

La mia teoria sullo scioglimento dei Beatles, sicuramente lascerà molti indispettiti e forse ridenti di tanta superbia intellettuale ma, anche se conclamata, la vostra teoria non mi ha mai convinto, anche se spesso a dichiararla sono stati proprio i Fantastici quattro. Ovviamente non avrebbero potuto far diversamente.

Beatles e la mia teoria sul loro scioglimento… ma Yōko Ono cosa ha detto veramente?

Yōko Ono una delle più controverse figure intellettuali degli anno 70/80. Moglie di John Lennon, forse anche lui, soprattutto nella band, una delle figure più bizzarre e controverse della storia del Rock. Eric Clapton, nella sua biografia, neanche tanto male, lo racconta come un superbo arrogante. Vero è, che spesso, la cultura arricchita di esperienza porta ad esse arroganti, superbi e presuntuosi. Lennon passa nella storia, come colui che, abbindolato da una giapponese neanche tanto bella, spacca i Fab Four credendo in una carriera solista, dal mio punto di vista, neanche così tanto eccezionale. Parlando con un amico dj, soprannominato ciccio, eravamo arrivati alla conclusione che, anche se con un’immensa carriera alle spalle, i brani da solista di Lennon trasmesse per radio erano sempre le stesse 3/4. Questo mi fa pensare che la giapponesina del rock, abbia portato all’interno della band una visione d’insieme allarmante.

La mia visione

Sergent pepper lonely hearts club band, il mio album preferito dei Fab Four è anche il loro canto del cigno. Pubblicato il primo giugno del 1967, l’album viene registrato agli Abbey Road Studios, ma chi registra allo studio accanto a quello dei Beat? I Pink Ployd e quello che stanno registrando è The Piper at the Gates of Dawn, uno degli album più rivelatori della storia del rock, che Dio abbia in gloria Syd! Si racconta che Lennon, nei momenti di pausa, andasse a sbirciare il lavoro dei Pink. La musica stava prendendo una dimensione lisergica, forse l’aveva già presa ma, non era solo una prerogativa dei Pink Floyd: Jimi Hendrix, Led Zeppelin, The Who, Genesis, mi vengono i brividi soltanto a nominarli. Colossi di dimensioni esasperate, accostavano la musica rock alla psichedelia e al prog. Da li a poco avrebbero preso possesso del mercato e della rivelazione del rock: che gli dei siano con voi.

Beatles e la mia teoria sul loro scioglimento

The Piper At The Gates Of Down è uno degli album più importanti nella storia del rock, un disco che pose l’asticella della psichedelia una tacchetta più su. Influenzò tantissimi a venire e il loro modo di concepire la musica e la vita. Il genio visionario di Syd Barrett, principale compositore del disco diede il via al viaggio nell’iperspazio. nel mondo extra corporeo della musica e del uomo giovane. Il 1967 fu un anno unico per la scena musicale che, sull’onda della controcultura e della Summer Of Love produsse album iconici. Nel giro dei primi 8 mesi uscirono dischi come l’omonimo debutto dei Doors, Surrealistic Pillo dei Jefferson Airplane, The Velvet Underground & Nico, Sgt Pepper’s e una delle mie grandi passioni: Are You Experienced? di Jimi Hendrix Experience.

La follia degli album rock tra Beat o post Beat

  • The Jimi Hendrix Experience – Are You Experienced 12 maggio ’67.
  • Led Zeppelin – Led Zeppelin 12 gennaio 1969.
  • The Jimi Hendrix Experience – Electric Ladyland ’68
  • Led Zeppelin – Led Zeppelin II ’69
  • The Doors – The Doors ’67
  • Cream – Disraeli Gears ’67
  • The Who – Tommy ’69
  • The Who – My Generation ’65

Questi sono alcuni album usciti tra il ’65 e il ’70. Non solo grandi album, spesso notevolmente superiori a quelli dei Beatles, ma portano con loro un fardello importante: la capacità strumentistica che mancava ai 4 di Liverpool. Parliamoci chiaramente, erano sicuramente dei grandi musicisti ma non certo citabili per il loro modo di suonare. I gruppi e gli album all’orizzonte parlavano un’altra lingua: Rock e di quello serio, con strumentisti incredibili: Hendrix (forse il più grande chitarrista di tutti i tempi), Page (altrettanto), la figura immensa di Morrison accompagnata da un linguaggio lisergico e controverso. Eric Clapton con i Cream e il loro suono acido avvolto in un blues etnico, dato dalla bravura di Becker alla batteria.

Beatles: ma dicci di questa teoria

Yōko non divise nessuno! Disse probabilmente a Lennon che alle porte degli anni ’70, leoni del rock si preparavano ad invadere la scena, già invasa dalla grandezza dei Pink Ployd. Immagino la giapponesina in una delle tante riunioni in studio dei Four. “Ragazzi credo che non vi rendiate conto della realtà. Siete dei fantastici nostalgici che ancora ammalino con una sorta di scolaresca emotività. Ma il problema di cui fate finta di non accorgervi è alle porte. Nessuno di voi è un fantastico strumentista. La vostra composizione è ancora legata agli anni ’60 e quello che avete rappresentato. Ma alle porte degli anni’70, mostri dello strumento si stanno affacciando cercando, con tutto il rispetto dovuto, di mangiarvi. Oggi si parla il rock e la psichedelia che esso può comprendere. Il vostro tempo è giunto al termine e, se non penserete al senso di una carriera solista, da intraprendere quanto prima, soccomberete sotto gli: Who, Led Zeppelin, Hendrix, Jethro Tull, Genesis, Pink Floyd e tutti coloro seguiranno l’importanza di abbinare la tecnica musicale alla composizione… dissolvetevi prima che sia troppo tardi”. Questo secondo me è ciò che la signora Lennon ha detto ai Beatles.

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