– “Richie Cunningham? Oggi sarebbe un nerd senza follower”, così Daniele Cobianchi, il protagonista della famosa sitcom, che ha ispirato il suo ultimo progetto discografico. Esce infatti il 21 giugno ‘Richie Cunningham’, il nuovo album di Cobianchi, che promette di essere un vero e proprio manifesto generazionale.
Daniele Cobianchi
Il brano omonimo, già disponibile, si ispira al protagonista della serie cult ‘Happy Days’, interpretato da un giovane Ron Howard, e riflette sul confronto tra le generazioni passate e presenti. Le canzoni, racconta l’artista all’Adnkronos, “si ispirano sempre a quello che stiamo vivendo e questo è un periodo in cui l’infelicità è diffusa in tutte le generazioni”. Cobianchi, quindi ricorda con nostalgia la fine degli anni ’70, un’epoca in cui, nonostante le difficoltà, esisteva una percezione di felicità raggiungibile e condivisa, incarnata dall’America di ‘Happy Days’.
E poi
“C’era l’idea che tutti noi avessimo dei modelli, dei riferimenti che ci permettessero di essere felici”, afferma Cobianchi. Un felicità semplice che oggi, “dove gli obiettivi sono diventare ricchi, più fighi e più belli, sembra difficile da raggiungere”. L’epoca attuale, secondo l’artista, è caratterizzata da una velocità che spinge le generazioni a invecchiare prematuramente, creando un conflitto tra i cinquantenni, spesso definiti ‘boomer’, e i giovani, visti come superficiali e privi di profondità. E questo conflitto è uno dei principali problemi dei nostri tempi: “Non c’è sviluppo di una società se le generazioni non trovano un punto di contatto”.
Il tema della felicità condivisa è il concetto al centro del nuovo album, che mira a facilitare un confronto generazionale e a promuovere un dialogo tra giovani e adulti. Richie Cunningham, il personaggio che dà il titolo all’album, rappresentava un modello di riferimento positivo negli anni ’70, non perché fosse perfetto, ma perché incarnava valori genuini e una bontà intrinseca. “Richie Cunningham oggi sarebbe un nerd senza follower”, dice Cobianchi che del nuovo album racconta: “è un progetto di cantautorato, realizzato e prodotto con Alberto Bianco, uno dei cantautori più importanti. La sonorità del disco e la stesura dei brani è assolutamente contemporanea ed è proprio questo il bello: riuscire ad essere contemporanei nella produzione e nella scrittura di un disco pur usando temi che arrivano da lontano”. Un equilibrio tra passato e presente rafforzato anche dalla copertina dell’album, realizzata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, che ha riprodotto il giubbotto di Richie Cunningham e “lo ha fatto straordinariamente bene”.