Antonio Stradivari: l’uomo che dava voce unica all’arte

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Antonio Stradivari, probabilmente il più grande liutaio di tutti i tempi, l’uomo che riusciva a dare una voce unica ad un pezzo di legno. Lo amava a tal punto da renderlo unico e vitale.

Antonio Stradivari il più grande di tutti?

Nato a Cremona presumibilmente nel 1643 è considerato da moltissimi il più grande liutaio di tutti i tempi. È stato un costruttore a 360° di strumenti a corde come: violini, viole, violoncelli, chitarre e arpe. Ma la sua perfezione l’ha raggiunta con i violini. In quest’ambito infatti è universalmente riconosciuto come il migliore di tutti i tempi. I suoi strumenti sono stati usati da: Niccolò Paganini e Giovanni Battista Viotti. Albert Einstein diceva: “Un tavolo, una sedia, un cesto di frutta e un violino. Di cos’altro necessita un uomo per essere felice?”. Ciò che trasmette uno violino Stradivari è indefinibile e unico. La sua voce è inimitabile e spesso confonde i sensi, se poi usato da un dio come Paganini, le sue immensità divengono indefinibili e indefinite. “Una terza corda del violino di Paganini si ruppe, Il direttore si paralizzò. L’orchestra si fermò. Il pubblico trattenne il respiro. Ma Paganini continuò. Come se fosse un contorsionista musicale, strappò tutti i suoni dall’unica corda che rimaneva del suo violino distrutto.
Nessuna nota fu tralasciata. Il direttore si animò. L’orchestra fu motivata. Il pubblico passò dal silenzio all’euforia, dall’inerzia al delirio. Paganini raggiunse la gloria. Il suo nome conquistò il tempo”. Così narra una storia popolare e il violino in questione era uno Stradivari.

Il mistero di Antonio Stradivari

Ma quale caratteristica è decisiva per la qualità speciale e il suono eccezionalmente buono del nuovo violino Stradivari, il cui modello ha raggiunto la maturità intorno all’anno 1695? Nuove ipotesi su questa questione occupano il pubblico a intervalli regolari: è la vernice? Esiste la ricetta segreta per la sua fabbricazione? I discendenti di Stradivari si dice la tengano sotto chiave? Per quanto divertenti siano queste speculazioni, in realtà non hanno nulla a che vedere con una valutazione professionale di quest’opera epocale.

La ricetta segreta

Uno strumento ad arco è un sistema complesso la cui qualità non può mai dipendere da una singola caratteristica. La vernice dei violini del grande maestro italiano contribuisce anch’essa in parte, ma non può essere considerata “il segreto del suo violino”. Gli strumenti dei grandi cremonesi sono realizzazioni storiche della liuteria che devono il loro status musicale a molti fattori individuali. Studiarli in dettaglio è ancora una delle migliori scuole per i liutai che vogliono perfezionare le loro conoscenze e la loro abilità.

La meraviglia delle leggende

“Si era recato lassù proprio allora per cercare il legno da fare i pifferi. Sapeva che, tagliando i frassini nella notte tra il 20 e il 21 di quel mese, gli strumenti suonavano meglio. In quella notte di primavera, tutti i boschi della Terra intonano melodie. Pare che un misterioso segnale percorra l’intero pianeta per dire agli alberi di mettersi a cantare. E quelli lo fanno, a squarciagola. Per questo, i pifferi dell’ertano e i violini di Stradivari suonavano così bene. Entrambi tagliavano le piante la notte di primavera, tra il 20 e il 21 maggio, quando i boschi della Terra cantano assieme. Il nostro compaesano aveva ricevuto dagli antenati quel segreto, che passava di padre in figlio. Lo aveva tramandato attraverso le generazioni di un antico liutaio ertano, il quale, si racconta, lo svelò per una botticella di vino a Stradivari quando venne da queste parti in cerca di abeti per i suoi violini”.

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