Santo Versace racconta il fratello Gianni: “Sul suo omicidio tante falsità”

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Santo Versace

Santo Versace racconta il fratello Gianni: “Sul suo omicidio tante falsità. La mancata fusione con Gucci il suo rimpianto più grande: ‘Saremmo stati il primo gruppo in Italia’”.

Santo Versace racconta il fratello Gianni

Gianni Versace fu assassinato il 15 luglio 1997 dinanzi alla sua abitazione di Miami Beach, la Casa Casuarina, in circostanze mai del tutto chiarite, per mano di Andrew Cunanan. La mattina del 15 luglio 1997, Versace venne raggiunto da due colpi di pistola sugli scalini della propria abitazione a Miami Beach. I primi a soccorrerlo furono il suo compagno Antonio D’Amico e l’amico Lázaro Quintana. Venne trasferito al Jackson Memorial Hospital di Miami e poco dopo dichiarato morto. Dell’assassinio fu incolpato Andrew Cunanan, un tossicodipendente di origini italo-filippine dedito alla prostituzione omosessuale, sospettato di aver assassinato in precedenza altre persone e per questo da tempo ricercato. “Riguardo alla morte di mio fratello hanno detto tante falsità”.

A cuore aperto…

C’è un momento che più di tutti sta a cuore a Santo Versace: lui e suo fratello Gianni che ‘conquistano’ il palazzo di via del Gesù 12, a Milano. Un edificio leggendario appartenuto fino a quel momento alla famiglia Rizzoli e appetito da molti. Comprato a tappe nel giro di qualche anno fino all’ultima firma, nel 1986. È il simbolo dell’ascesa della famiglia Versace: madre sarta, padre imprenditore. Reggio Calabria come punto di partenza: “Una città di mare, aperta, che ci ha dato molto. Ma per la nostra formazione sono stati fondamentali i nostri genitori, amavano la vita e aiutavano sempre il prossimo”, spiega a La Ragione sottolineando che “sul suo omicidio molta gente ha ricamato sopra dicendo falsità”.

Santo Versace

Ottant’anni a dicembre, Santo Versace si è messo alle spalle i tumulti del passato e guarda al futuro: “Vendere il marchio Gianni Versace? È stato doloroso, certo. Però per me la moda è esistita veramente come amore fino a quel 15 luglio, poi è stato un lavoro. Sono rimasto alla guida per difendere l’azienda, affinché non si disperdesse il patrimonio di Gianni Versace creativo e della Gianni Versace». Dopo la cessione del marchio, Santo è ora socio della casa di produzione cinematografica Minerva Pictures e ha fondato con la moglie Francesca De Stefano la Fondazione Santo Versace, ente filantropico che sostiene i più fragili: “Aiutiamo le altre fondazioni che riteniamo virtuose, finanziamo borse di studio, supportiamo i detenuti, aiutiamo le donne vittime della tratta e centinaia di bambini”, conclude Santo Versace.

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