“Geografia di un dolore perfetto” di Enrico Galiano è un romanzo che tratta l’argomento tanto complesso quanto delicato del rapporto tra padre e figlio.
Cosa descrive “Geografia di un dolore perfetto” ?
L’autore ci pone fin da subito questa domanda, nell’incipit del libro, non lasciando risposte ma riflessioni difficili e complesse ai lettori. Ristampato a fine anno per le numerose copie vendute, Galiano si è detto piacevolmente colpito e davvero soddisfatto. Il romanzo, infatti, come già scritto in precedenza, tratta argomenti molto delicati. Nello specifico un padre che comunica poco ed è assente e un figlio che non comprende gli atteggiamento e le assenze di quest’ultimo. Galiano ci fa capire che cosa significa genitorialità, quali possono essere i limiti e le paure, e come quest’ultima possa creare un muro emotivo difficile da abbattere. Non a caso, quando i rapporti tra le persone diventano più conflittuali, è più difficile trovare soluzioni e punti in comune, soprattutto se dall’altra parte si ha una figura come quella di un padre.
I conflitti, se gestiti in maniera saggia,potrebbero essere il punto di partenza per un’ opportunità.
Quale potrebbe essere questa opportunità se non il perdono. Questo atto di umanità e di generosità che tanto ci risulta difficile da mettere in atto, è anche una forma di benessere personale che ci libera da un peso emotivo non indifferente. Pietro, professore universitario, in vacanza con la famiglia, si ritrova a dover affrontare uno dei momenti più difficili della sua vita. La chiamata e la vista del padre anziano e morente in un letto d’ospedale, segnerà nel profondo il protagonista e lo porterà ad affrontare un lungo viaggio verso l’arcipelago delle Canarie. Nel suo lungo percorso verso la casa del padre a Tenerife, Pietro dovrà affrontare i fantasmi del passato insieme al suo vero padre Nando. Quest’ultimo infatti, lo ha abbondato quando era solo un bambino e Pietro cresce grazie all’aiuto di Paco, un amico della madre, che sarà come un secondo padre per lui. Paco però sta morendo e sarà una corsa contro il tempo per riuscire a parlargli e a vederlo un ultima volta. Il romanzo cattura e trascina il lettore dall’inizio alla fine. Uno stile leggero, semplice ma che non stanca e non risulta mai banale, fa di questo libro un “must” da leggere.