Venezia 81 e Sergio Rubini: “Il mio Leopardi è diverso”

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Venezia 81 e Sergio Rubini


Venezia 81 e Sergio Rubini: “Il mio Leopardi è diverso” – torna rivivere sullo schermo nella miniserie evento Rai ‘Leopardi – Il poeta dell’infinito’. Oggi Sergio Rubini l’ha presentata all’81esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Una visione d’insieme sicuramente innovativa che ha lasciato spiazzati gli stessi interpreti. La serie – in onda in due serate, lunedì 16 e martedì 17 dicembre su Rai 1 – racconta la vicenda umana e storica del grande poeta “attraverso la sua vitalità.

Venezia 81 e Sergio Rubini

Lui è libero e spregiudicato, è un pensatore multiforme, diverso da come lo abbiamo conosciuto tra i banchi di scuola”, racconta Rubini, alla sua prima regia televisiva, in conferenza stampa. “Lo abbiamo volutamente rappresentato senza gobba, non ci interessava la morfologia del suo corpo, ma quella del suo pensiero che è molto più interessante”, spiega il regista. Un Leopardi inedito da come è stato raccontato ai tempi della scuola o nel film ‘Il giovane favoloso’ di Mario Martone con protagonista Elio Germano. Il ritratto che fa Rubini e di un intellettuale che “ha incendiato gli animi dei patrioti del suo tempo, ha nutrito un certo sospetto verso la politica. Il suo pensiero – prosegue – è stato talmente innovativo che tutti hanno sempre cercato di potarlo nella propria ‘parrocchia’, ma lui non si è mai incatenato a nessuna etichetta”.  

Un poeta giovane

Leopardi, un poeta giovane e senza tempo, in cui le nuova generazioni possono riconoscersi nei suoi temi. “Lui ha parlato della noia del vivere e dell’esistenzialismo”, dice Rubini, “ma anche di solitudine e dell’importanza del dolore. Lui voleva avvicinarsi il più possibile alla bellezza del mondo ma non ci riusciva e questo lo faceva sentire inadatto. Io mi sento molto vicino al suo senso di inadeguatezza e penso che molti giovani ci si rivedranno”, sottolinea Leonardo Maltese, interprete di Leopardi.

Venezia 81 e Sergio Rubini: “Il mio Leopardi è diverso”

Un poeta vicino ai giovani perché lui stesso si è sempre sentito tale. “Tra tutti i grandi poeti è quello più vicino ai ragazzi e alle ragazze perché è un poeta del quotidiano che si scontra con l’universo, si chiede ‘chi siamo?’, ‘dove andiamo’. E queste sono domande che si fanno anche i giovani”, spiega Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, che conclude: “Il Leopardi di Rubini riesce a tirare fuori questo poeta dallo stereotipo del pessimismo per far luce sulla sua vitalità”. (di Lucrezia Leombruni) 

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