“La voce umana”: un amore sanguinante

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La voce umana
Siddhartha Prestinari in "La voce umana"

Si intitola “La voce umana” il primo spettacolo che apre la stagione teatrale del Teatro Trastevere di Roma. Uno spettacolo intenso, coinvolgente e forte nelle emozioni che riesce a trasmettere grazie all’espressività dell’attrice Siddhartha Prestinari, diretta da Rosario Tronnolone . “La voce umana” è una pièce che Jean Cocteau presentò per la prima volta nel 1930 alla Comédie Française come un particolare esperimento.  

Un dialogo?

Quello che viene rappresentato in scena è un dialogo al telefono tra due (e più) persone. In verità però sul palco vediamo soltanto Siddhartha Prestinari, che interpreta una donna follemente innamorata dell’uomo a cui, disperata, telefona. Non sentiamo la voce dall’altro capo del telefono. Possiamo ascoltare soltanto le parole della donna e percepire i silenzi, le pause tra una battuta e l’altra, che ci lasciano immaginare quali siano le dolorose risposte che riceve.

La sofferenza dell’amore

È attraverso il telefono, forma di comunicazione per eccellenza, che la donna cerca un contatto con l’amato. Ciò che riesce a ottenere è invece costituito solo dall’incomunicabilità e dall’inganno. Durante la chiamata si verificano continue interferenze da chi entra nella linea impedendole di avere una conversazione fluida e, ascoltando la sua conversazione, la giudica. Dall’altro capo del telefono, inoltre, risulta facilissimo per l’uomo nasconderle la verità e farle credere ciò che non è. Questo le provoca una sofferenza atroce: percepiamo la sua anima sanguinare per questo amore che la devasta e che non le lascia via di uscita. Desidera anche tentare il suicidio per la seconda volta: un dolore auto inflitto che sarà sempre inferiore rispetto a quello che le ha già provocato il suo amore, uccidendola. È attraverso la voce umana della donna che, contrapposta ai silenzi delle risposte dell’interlocutore al telefono, viviamo e condividiamo gli affanni dell’animo dovuti alla sofferenza dell’amore. Quella sofferenza che prima o poi ognuno di noi prova: per questo è facile riuscire a immedesimarsi almeno in parte nel dolore dalla protagonista, decifrandolo in base al proprio vissuto.

Siddhartha Prestinari, perfetta in “La voce umana”

Siddhartha Prestinari è semplicemente perfetta nella sua interpretazione. Mantiene viva la concentrazione degli spettatori durante tutta la conversazione al telefono e fa percepire a chi la ascolta tutte le sue emozioni. Ci riesce sia attraverso le parole sia grazie all’espressività: le lacrime, i gesti, le posizioni in cui si abbandona sofferente al pavimento. È disperata, dolorante, sanguinante nella sua solitudine che neanche la comunicazione telefonica può placare e che, anzi, può solo accentuare.

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